Ci vuole un bel po’ di coraggio a tessere il dialogo fra le religioni dopo la decapitazione di Samuel Paty e dei fedeli cattolici nella cattedrale di Nizza. Specie se a farlo è uno scrittore dal realismo estremo come Boualem Sansal, che vive a Boumerdes, nella costa algerina. Lo fa nel suo nuovo romanzo pubblicato da Gallimard, “Abraham”. Sin dal suo esordio vent’anni fa con “Il giuramento dei barbari”, che scrisse su invito dell’amico e romanziere Rachid Mimouni, costretto dagli islamisti a fuggire dall’Algeria, Sansal ha costruito di titolo in titolo un’opera di dissenso radicale che gli è valsa il Gran Premio dell’Accademia di Francia.
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