Si è dimesso Dominic Cummings, super consigliere di Boris Johnson. Secondo le ricostruzioni c’è stata una rivolta tutta femminile contro il suo sistema di potere. Il brexiteer in chief lascia Downing Street
È uscito dalla porta di Downing Street, con uno scatolone tra le mani, le telecamere accese, immagini pazzesche: Dominic Cummings, architetto della Brexit, architetto della vittoria elettorale dei Tory britannici nel dicembre del 2019, superguru del premier Boris Johnson, si è dimesso. Se ne parlava da giorni, da quando il suo principale alleato a palazzo, Lee Cain, capo delle comunicazioni, aveva lasciato l’incarico. Questa fuoriuscita è stata la prima crepa visibile di un’alleanza ideologico-personale che pareva da fuori inossidabile, ma si pensava che Cummings si sarebbe salvato, un’altra volta: troppo strategico per essere scaricato. Invece no. Secondo le ricostruzioni c’è stata una rivolta tutta femminile – the night of long stilettos, la chiamano – contro Cummings e il suo sistema di potere.
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