Oggi la “million march”, una marcia dei sostenitori a Washington, ma la guerriglia contro Biden fa cilecca e amplifica l’umiliazione del presidente. Putin ancora non si pronuncia, in nome della strategia che segue da anni
Sul magazine Newlines Michael Weiss prende posizione contro tutti i timori di una resistenza a oltranza di Trump, che secondo molti sarebbe ancora in grado di controllare e mobilitare una base immensa di sostenitori sebbene abbia perso nelle urne. La discesa del presidente nella farsa e nel burlesco seguita alla vittoria di Biden è una lenta umiliazione – scrive l’editorialista – e la folla che doveva difenderlo è già tornata a casa perché anche nel paese “spaccato e lacerato” descritto dai giornalisti la gente ha di meglio da fare durante il fine settimana. Anzi, continua, è stato un bene che un presidente creato dalla televisione sia stato costretto a vedere in tv e al rallentatore lo spoglio che l’ha dichiarato perdente, senza più essere in grado di controllare il messaggio, fino a esplodere su Twitter: fermate i conteggi! Adesso la battaglia per bloccare la transizione verso l’Amministrazione Biden è soltanto uno spreco di tempo. La tesi di Weiss è che la disfatta sia così profonda che persino i suoi fan sono demoralizzati. Oggi ne avremo la controprova, perché a Washington è prevista una marcia dei sostenitori di Trump, una “million march”, la marcia del milione, per far vedere al presidente che il paese è schierato con lui. La definizione usata dai promotori ricorda il termine arabo “millioneya”, che sarebbe “la marcia da un milione di persone” che ogni tanto qualcuno indice nei paesi arabi come prova di popolarità e di forza.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE