Nello stesso giorno, martedì scorso, si è concluso l’ennesimo conflitto per il Nagorno Karabakh ed è arrivata la notizia di un eccidio in Mozambico. Due fronti che Mario Raffaelli conosce bene per avervi condotto negoziati di pace. E questo è il suo racconto
Martedì 10 novembre vennero due notizie da luoghi molto distanti. Si era conclusa, con la disfatta militare e la resa dell’Armenia, un’ennesima guerra fra armeni e azeri per il Nagorno Karabakh. Era stato perpetrato, nella provincia di Cabo Delgado, all’estremo nord del Mozambico, l’eccidio di più di 50 civili, anche bambini, decapitati e squartati, e il rapimento di donne, ad opera di una banda islamista. (Su questo secondo episodio sono poi stati sollevati dubbi autorevoli, anche dal vescovo cattolico della diocesi: forse l’attacco aveva avuto una portata minore, forse lo si era confuso con un altro avvenuto, con una simile gravità, nello scorso aprile).
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