La Polonia sul veto segue l’Ungheria, ma rischia molto di più, per la famiglia Orbán invece la questione è un affare di famiglia, follow the money
Il veto posto da Ungheria e Polonia al bilancio 2021-2027 e al Recovery fund ha due pesi e due significati diversi per le due nazioni. A Varsavia la decisione presa in opposizione al meccanismo di condizionalità dello stato di diritto non è stata approvata da tutta la maggioranza. Anche il ministro dell’Economia, Jaroslaw Gowin, che si è messo a fare i conti, ha spiegato in un’intervista che il veto per la Polonia non è conveniente. Sono il leader del partito PiS, Jaroslaw Kaczynski, e il ministro della Giustizia, Zbigniew Ziobro, autore di tutte le riforme che rischierebbero di bloccare i soldi europei, i più convinti che in questa battaglia sia necessario seguire il primo ministro ungherese Viktor Orbán e rinunciare agli oltre ventisette miliardi di euro che il Recovery fund garantirebbe a Varsavia in sei anni.
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