Negli ultimi quattro giorni l’ostruzionismo del presidente americano Donald Trump è diventato una campagna a tutta forza per rovesciare il risultato delle elezioni che due settimane fa hanno visto la vittoria del democratico Joe Biden. Nei primi giorni il presidente uscente ha rifiutato di ammettere la sconfitta, non ha preso più appuntamenti pubblici e ha contestato la regolarità del voto. In una seconda fase ha ordinato agli avvocati di presentare una miriade di ricorsi legali, che però sono stati tutti bocciati dai tribunali per mancanza di prove tranne alcuni minori che non spostano nulla. Adesso siamo a una terza fase, senza precedenti nella storia americana, che si basa sulla speranza da parte di Trump di una forzatura della Costituzione: vuole che i grandi elettori in alcuni stati chiave non votino come devono per Joe Biden ma per lui. E vuole ottenere questo risultato con il potere politico che ancora conserva nelle mani e con molta propaganda.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE