I primi ministri di Italia, Spagna, Grecia e Malta ieri hanno scritto ai leader delle istituzioni dell’Unione europea per chiedere più solidarietà nel nuovo Patto su migrazione e asilo proposto dalla Commissione. Ma nel documento di tre pagine inviato a Angela Merkel, Charles Michel e Ursula von der Leyen c’è molto di più di un appello per avere un sistema di ricollocamenti obbligatori di richiedenti asilo. Giuseppe Conte, Pedro Sánchez, Kyriakos Mitsotakis e Robert Abela contestano apertamente una delle principali innovazioni del Patto su migrazione e asilo, quella destinata a rassicurare i paesi del nord: la cosiddetta “procedura di frontiera” che dovrebbe distinguere richiedenti asilo da migranti illegali per procedere più rapidamente a decisioni di rimpatrio, con l’obiettivo di scoraggiare gli arrivi e bloccare i movimenti secondari.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE