La notte in cui la Gran Bretagna ha votato per uscire dall’Unione europea in pochi nel Kent si sarebbero aspettati di trovare gli agenti doganali nel cortile di casa. La regione a sud est dell’Inghilterra, che dal primo gennaio diventerà la frontiera con il resto del continente, è uno dei luoghi simbolo della Brexit. Il Kent fa parte della circoscrizione che ha eletto Nigel Farage al Parlamento europeo dal 1999 al 2019; qui il 59 per cento degli elettori ha votato votato per uscire dall’Ue. Eppure questo storico feudo conservatore è l’esatto contrario dello stereotipo della roccaforte euroscettica e post industriale. Semmai il contrario. Il Kent è il rifugio della borghesia londinese che trascorre qui i weekend e, in molti casi, si ritira in pensione nei cottage di campagna. Il tasso di disoccupazione e l’indice di povertà sono ben al di sotto della media nazionale e la qualità della vita è alta. I paesaggi verdi gli sono valsi il soprannome di “giardino dell’Inghilterra”. “Ma dal primo gennaio diventeremo il parcheggio dell’Inghilterra”, ripetono qui, con amara ironia.
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