La farsa del complotto potrebbe costare la Georgia ai repubblicani, ma rende molti soldi a Trump. Tanto esce sconfitto il partito, non lui.
È il 3 dicembre, è passato un mese dalle elezioni vinte da Joe Biden e negli Stati Uniti si parla molto delle strategie elettorali di Donald Trump, che non lascia mai il centro della scena, anche se si è ritirato in una clausura rancorosa dentro la Casa Bianca da quando è stato battuto. Se ne parla molto perché a questo punto i piani elettorali di Trump sono molto diversi dai piani del Partito repubblicano, anzi sono dannosi per i repubblicani. Il partito attende con ansia il risultato dei due ballottaggi del 5 gennaio nello stato della Georgia, che tradizionalmente vota repubblicano ma che alle presidenziali ha cambiato segno ed è passato, con una svolta storica, ai democratici.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE