Fabrice Leggeri, il direttore di Frontex, questa settimana è stato “torchiato” dal Parlamento europeo per il coinvolgimento dell’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera nei respingimenti di migranti al largo delle isole greche. Una serie di inchieste giornalistiche ha rivelato che gli assetti navali di Frontex – imbarcazioni ed equipaggi forniti dagli stati membri – hanno partecipato direttamente o indirettamente a diversi episodi di respingimento nel mar Egeo. Il metodo è utilizzato abitualmente dalla Guardia costiera della Grecia: i gommoni che superano la frontiera marittima vengono spinti nelle acque territoriali della Turchia. A volte ci scappa il morto, ma spesso è la Guardia costiera turca a recuperare i migranti. E’ capitato che dei rifugiati siano riusciti a sbarcare – o siano stati portati su un’isola greca da una nave di Frontex – salvo essere rimessi su un gommone e portati nelle acque territoriali turche. Queste pratiche sono una chiara violazione del divieto di respingimenti previsto dalla legislazione dell’Ue. Il direttore di Frontex sarebbe obbligato a porre fine alle missioni se il paese assistito viola il diritto internazionale o europeo. Invece Leggeri ha detto che Frontex non ha fatto niente di male e che, se un ministro di uno stato membro dà un ordine, non può rifiutare.
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