Il grande successo di Angela Merkel durante il semestre di presidenza dell’Unione europea è quello di essere riuscita a imporre “la Germania europea”, rinunciando alla tentazione della “Europa tedesca”. Le due espressioni erano state inventate da Thomas Mann nel 1953 e da allora sono considerate il dilemma al cuore dell’Ue. Causa pandemia di Covid-19 e il suo effetto sull’economia del vecchio continente, la cancelliera ha abbandonato le sue tradizionali esitazioni e si è gettata a muso duro per fare il passo che istituzionalizza l’europeizzazione della Germania. “Finché sarò in vita non ci sarà alcuna condivisione del debito”, aveva detto Merkel nel giugno del 2012, nel pieno della crisi del debito sovrano che rischiava di portarsi via la zona euro. Ora, grazie a Merkel, l’Ue ha definitivamente deciso di dotarsi di un Recovery fund da 750 miliardi di euro per la ripresa, che sarà finanziato grazie alle emissioni di debito comuni rimborsate dal bilancio comunitario, di cui la Germania è il principale contributore e garante.
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