Foto Ansa  

Ecco la legge di Macron per rafforzare i valori repubblicani

Mauro Zanon

Il progetto, adottato ieri in Consiglio dei ministri, rappresenta il giro di boa nella lotta contro l’islamismo in Francia

“Il nemico della Repubblica è un’ideologia politica che si chiama islamismo radicale”, ha detto ieri il premier francese Jean Castex in un’intervista al Monde, presentando il progetto di legge “per il rafforzamento dei valori repubblicani” che mira a combattere contro tutti i separatismi, ma soprattutto contro quello islamista. “Qualsiasi ideologia politica che si oppone ai valori della République sarà presa di mira dal testo, anche se oggi è l’islamismo radicale che cerchiamo di combattere con tutti i mezzi possibili. Rafforzando il principio di laicità nei servizi pubblici; creando un reato per reprimere le intimidazioni contro gli agenti pubblici; permettendo la dissoluzione delle associazioni che fungono da paravento per iniziative separatiste; lottando, infine, contro le azioni che violano la dignità delle persone, e in particolare l’uguaglianza tra donne e uomini, attraverso i matrimoni forzati o i certificati di verginità”, ha spiegato al Monde Castex.

 

Il progetto, adottato ieri in Consiglio dei ministri e presentato da Castex in conferenza stampa accanto ai ministri coinvolti, Gérald Darmanin (Interno), Marlène Schiappa (Cittadinanza) e Éric Dupond-Moretti, rappresenta il giro di boa nella lotta contro l’islamismo, priorità del quinquennio Macron. La fase di gestazione, come raccontato dal Figaro, è stata lunga e sofferta: quaranta riunioni interministeriali per scrivere i cinquantasette articoli del testo finale e trovare un’intesa con l’ala della maggioranza che parlava del rischio di “stigmatizzazione dei musulmani”. Il primo ministro francese, al Monde, ha tenuto a sottolineare che sono proprio i musulmani a essere “le prime vittime” dell’islamismo radicale e che il progetto di legge si pone come obiettivo quello di liberarli “dall’influenza crescente dell’islamismo radicale sull’espressione della loro fede”. Anche il guardasigilli Dupond-Moretti ha detto che si tratta di una “legge di libertà”, perché “proteggere i valori repubblicani significa proteggere la libertà”. Il ministro della Giustizia ha poi difeso l’articolo 18 che prevede un “nuovo reato di messa in pericolo della vita altrui attraverso la diffusione di informazioni relative alla vita privata, famigliare e professionale di una persona che permettano di identificarlo e di localizzarlo”. Una misura per contrastare il cyber-islamismo aggiunta a ottobre dopo la decapitazione del professore di storia e geografia Samuel Paty. Per riportare nel girone repubblicano i bambini indottrinati all’islamismo nelle scuole coraniche clandestine, quelli che il ministro dell’Interno ha definito “i piccoli fantasmi della République”, la scolarizzazione sarà obbligatoria a partire da tre anni con la nuova legge. E per ottenere sovvenzioni pubbliche, qualsiasi associazione dovrà firmare un contratto di impegno repubblicano: un modo per evitare che lo stato finanzi associazioni islamiste mascherate da collettivi antirazzisti, come il Collectif contre l’islamophie en France (Ccif) e BarakaCity, da poco dissolte. Oltre al contratto, sarà obbligatorio dichiarare le donazioni dall’estero superiori a diecimila euro. I nuovi luoghi di culto, infine, potranno aprire solo dopo aver ricevuto un’autorizzazione firmata dal Consiglio di stato e valida per cinque anni. Attraverso questa grande “rivisitazione della legge del 1905, che è una legge molto bella, ma deve essere adattata alla Francia del 2020”, ha detto Castex, “favoriremo la costruzione di un islam di Francia e permetteremo in questo modo ai musulmani di vivere la loro fede e praticare il loro culto in serenità”.

Di più su questi argomenti: