La Commissione ha formato i contratti con le case farmaceutiche e stilato le linee guida, ma l’organizzazione, le liste dei vaccinati e la lotta agli scettici spettano ai paesi membri. La Germania è avanti anni luce
Mentre si attende il 29 dicembre, giorno in cui l’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali, concluderà la sua valutazione del vaccino di Pfizer/BioNTech contro il Covid-19, i paesi dell’Unione europea tentano di organizzarsi per fare in modo che, non appena possibile, la vaccinazione abbia inizio. La Commissione ha proposto delle linee guida già a ottobre, si è impegnata a concludere i contratti con le case farmaceutiche per fare in modo che la maggior parte della popolazione europea possa vaccinarsi e ha stabilito che a ogni stato sarà garantita una parità di accesso alle dosi, in base alla popolazione, a partire dallo stesso giorno. Ma, dice la Commissione, considerando che all’inizio la disponibilità sarà molto limitata, spetterà agli stati stabilire chi vaccinare per primo, assicurare le infrastrutture e l’accessibilità, garantire la formazione del personale, i requisiti di stoccaggio e trasporto: questo vaccino ha bisogno di una conservazione speciale, a -70 gradi.
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