Lunedì, il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron è stato applaudito tre volte nel corso della riunione con i centocinquanta cittadini della Convention citoyenne pour le climat (Ccc), il comitato istituito dall’Eliseo nella primavera del 2019 per avanzare proposte concrete sulla lotta ai cambiamenti climatici. La prima volta per cortesia repubblicana, quando è arrivato assieme alla ministra della Transizione ecologica Barbara Pompili al Palais d’Iéna, sede del Conseil économique, social et environnemental (Cese). La seconda, dopo tre ore di dibattito, quando si è detto favorevole alla creazione di assegni alimentari per aiutare le famiglie più svantaggiate a privilegiare un’alimentazione sostenibile. La terza, con grande trasporto da parte dei presenti, quando ha annunciato la sua volontà di incidere la difesa del clima e la protezione dell’ambiente nella Costituzione, attraverso una modifica dell’articolo 1 che sarà sottoposta a referendum. “In merito all’articolo 1 della Costituzione, la vostra proposta di riforma sarà trasmessa assieme alla legge sul clima al Consiglio dei ministri. Sarà una riforma costituzionale in un articolo, dovrà essere approvata in termini identici dall’Assemblea nazionale e dal Senato, e una volta approvata sarà sottoposta a referendum”, ha dichiarato il capo dello stato francese dinanzi alla Ccc.
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