Dopo la formazione del primo governo di coalizione della storia, il premier del Psoe è pronto all'offensiva, con una serie di leggi destinate a far discutere
Dopo la formazione di un governo che pareva instabile – il primo di coalizione della storia spagnola – e l’inaspettata solidità data dal voto sulla legge finanziaria (solidità che garantisce, se così si può dire, pieni poteri), il premier spagnolo Pedro Sánchez può togliersi l’armatura, slacciarsi gli schinieri, sfilare l’elmo e mostrare il suo vero volto. E, ora che se lo è deterso dalla polvere e dal sudore, ecco che il viso di Sánchez inizia ad assomigliare molto a quello di José Luis Rodríguez Zapatero, il premier socialista che ha governato la Spagna dal 2004 al 2011 a colpi di diritti&laicità e che è diventato celebre per aver messo al centro della sua azione politica molte leggi controverse che hanno scatenato battaglie identitarie e aspri scontri ideologici.
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