E’ una scemenza, un atroce errore frutto di mistificazione, caparbietà, vanità, passatismo, sfiducia, rassegnazione, orgoglio malriposto ma è ora di dire viva la Brexit. Metteva ansia, ora mette allegria, ora ch’è fatta, la decisione britannica di rovesciare mezzo secolo di onorata storia europea per, udite udite, riprendere il controllo. Di che cosa? Del destino nazionale, imperiale, delle regole della monarchia costituzionale, dei diritti di pesca e caccia alla volpe? Riprendere il controllo di cose che più o meno non esistono più, in omaggio a un voto popolare un po’ truccato, e va bene, ma di contrappunto avremo una spinta a un’Unione più seria e coesa, più programmatrice e socialdemocratica, riformista, e il rinnovarsi dell’eterno esperimento conservatore e liberale di là della Manica. Forse due valgono più di una, come diceva Brantôme delle signore nelle Dame galanti.
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