Xavier Niel e Mathieu Pigasse, i due azionisti di punta del Monde, hanno fatto un gran sorriso quando hanno letto gli ultimi numeri delle vendite: il quotidiano dell’intellighenzia parigina non è mai stato così in forma. A inizio 2015, il Monde vendeva 260 mila copie al giorno, ora viaggia sulle 400 mila. E alla voce “abonnés”, il giornale fondato da Hubert Beuve-Méury registra cifre che i suoi omologhi francesi possono soltanto sognare attualmente: 450 mila abbonati, di cui 350 mila alla versione digitale e 100 mila alla versione cartacea. Alla fine del 2018, gli abbonamenti digitali erano poco più della metà, 180 mila, e il clima non era proprio sereno. Oggi, invece, il vento di ottimismo che soffia al 67 di avenue Pierre Mendès France fa dire al direttore della pubblicazione Jérôme Fenoglio che l’obiettivo di un milione di abbonati, fissato per il 2025, potrebbe essere raggiunto addirittura con due anni di anticipo. “Il Monde non ha mai avuto così tanti abbonati nella sua storia”, disse al Foglio lo scorso gennaio.
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