Nel giro di ventiquattro ore è successo che in Italia abbiamo saputo che l’autorizzazione per il vaccino AstraZeneca non arriverà prima di febbraio (notizia di martedì) e che nel Regno Unito lo stesso vaccino AstraZeneca è stato autorizzato (notizia di ieri) e possono cominciare le vaccinazioni di massa per i cittadini britannici. In pratica, i due paesi si sono trovati davanti a una scommessa politica di portata enorme. Il Regno Unito ha deciso di passare sopra ai problemi di quel vaccino in fase di sperimentazione, ha scommesso che sarà efficace e lo ha autorizzato proprio mentre i reparti di terapia intensiva della nazione hanno toccato il record di posti occupati – per colpa della variante inglese. L’Italia invece ha preferito aspettare il responso dell’Ema, quindi una decisione a livello europeo, sull’efficacia del vaccino anche se questo vuol dire cominciare a usarlo con un ritardo che per ora nessuno può quantificare. Come minimo un mese dopo gli inglesi, ma potrebbe essere un tempo più lungo.
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