► live
I manifestanti pro-Trump prendono d'assalto il Campidoglio. Quattro morti
Un gruppo di sostenitori di Trump è entrato nell'edificio, scontri con la polizia. Le forze dell'ordine hanno messo in sicurezza il palazzo
Mercoledì 6 gennaio, intorno alle 13 ora di Washington, nella sera italiana, decine di manifestanti pro-Trump hanno preso d'assalto il Campidoglio e si sono avvicinati all'aula del Senato mentre migliaia di persone applaudivano e si scontravano con la polizia di fronte all'edificio. Fotografie e video mostrano un gruppo di manifestanti che è riuscito a entrare nell'edificio. Quattro persone sono morte durante le violente proteste, ha detto mercoledì sera il dipartimento di polizia metropolitana.
Il bilancio è di quattro morti
Una donna è stata colpita da colpi d'arma da fuoco all'interno del Campidoglio e altre tre sono morte dopo aver subito "emergenze mediche", ha detto la polizia. La donna è stata colpita da. un agente di polizia in borghese dopo aver tentato di entrare nella Camera, secondo il capo della polizia metropolitana Robert Contee. È stata trasportata in un ospedale locale dove è stata poi dichiarata morta. La sparatoria è oggetto di indagine da parte dell'unità per gli affari interni. Almeno 14 membri del dipartimento di polizia metropolitana sono rimasti feriti, compreso un ufficiale trascinato tra la folla.
Gli arresti
L'edificio è stato messo in sicurezza intorno alle 18 ora locale, ha confermato il responsabile della sicurezza del Congresso. Sono state recuperate sei armi da fuoco e due bombe a tubo, e alcune molotov. Cinquantadue persone sono state arrestate, la maggior parte per violazioni del coprifuoco delle 18:00 imposto dal sindaco Muriel E. Bowser ed effrazione ("unlawful entry"). Circa la metà di questi arresti sono stati effettuati all'interno del Campidoglio. Gli altri cinque arresti sono collegati alla detenzione di armi.
Intorno alle 14:15 americane la speciale sessione plenaria per la certificazione della vittoria di Joe Biden alla presidenza è stata interrotta e la sicurezza ha fatto evacuare il vicepresidente Mike Pence, deputati e senatori e chiuso l'edificio.
Il presidente Trump ha alimentato le tensioni durante la manifestazione di mercoledì davanti alla Casa Bianca. "Non concederemo mai" la vittoria a Biden, ha detto ai suoi sostenitori accorsi per protestare contro i risultati delle elezioni del 3 novembre. E quando il vicepresidente Mike Pence ha rifiutato di forzare la mano al Congresso perché non certificasse la vittoria di Biden, Trump ha tuittato: "Mike Pence non ha avuto il coraggio di fare quello che avrebbe dovuto essere fatto per proteggere il nostro Paese e la nostra Costituzione, dando agli Stati la possibilità di certificare una serie di fatti corretti, non quelli fraudolenti o inesatti che erano stati chiamati a certificare in precedenza".
Mentre le immagini diffuse dalle agenzie di stampa mostrano gli agenti dentro l'aula con le pistole spianate per difendere i membri del Congresso, il presidente con un tweet ha chiesto di fermare la violenza: "Chiedo che tutti al Campidoglio degli Stati Uniti rimangano pacifici. Nessuna violenza! Ricordate, NOI siamo il Partito della Legge e dell'Ordine: rispettate la Legge e i nostri grandi uomini e donne in blu. Grazie!"
In un discorso diffuso poche ore dopo, ha invitato i suoi sostenitori ad andare a casa ma ha continuato sostenere che "le elezioni sono state rubate".
Anche il presidente eletto è intervenuto parlando alla nazione. “Tutti voi avete guardato quello che stavo guardando io. In questo momento la nostra democrazia è sotto un attacco senza precedenti. Non è una protesta è un’insurrezione", ha detto Biden.
Intanto la polizia di stato del Maryland ha inviato alcuni soldati per assistere il dipartimento di polizia metropolitana e la polizia del Campidoglio degli Stati Uniti, ha detto in un comunicato stampa il governatore Larry Hogan, un repubblicano. Nell'edificio è arrivata anche una squadra SWAT dell'FBI e diverse ore dopo un alto funzionario di stato ha detto che il Campidoglio è stato messo in sicurezza.
Cose dai nostri schermi