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Il momento in cui la donna uccisa al Congresso viene colpita
Un video che potrebbe chiarire la dinamica dei fatti. La vittima si chiamava Ashli Babbitt, era partita da San Diego in California ed era una veterana dell'aeronautica militare
Sono quattro le persone morte durante le violente proteste avvenute ieri, mercoledì 6 gennaio, a Capitol Hill, Washington. Una donna è stata colpita da colpi d'arma da fuoco all'interno del Campidoglio americano e altre tre sono rimaste "vittime di diverse emergenze mediche che ne hanno causato la morte", ha detto la polizia. Solo della donna è nota l'identità e si inizia anche a capire la dinamica della sua morte. Si chiamava Ashli Babbitt, era partita da San Diego in California ed era una veterana dell'aeronautica militare. Aveva prestato servizio in Afghanistan e Iraq nell'Air Force, poi con la Guardia Nazionale in Kuwait e Qatar, ha detto al Post l'ex marito Timothy McEntee.
Il capo della polizia Robert Contee ha spiegato che è stata colpita da un agente di polizia mentre tentava di entrare nella Camera. È stata subito trasportata in un ospedale locale dove però è stata dichiarata morta. La sparatoria è oggetto di indagine da parte dell'unità per gli affari interni. A quanto pare di capire osservando il video che pubblichiamo qui sopra - attenzione, le immagini sono forti e potrebbero urtare la vostra sensibilità - le forze speciali, con i fucili in braccio, erano già dentro l'edificio, alle spalle del gruppo di manifestanti che assediava la Camera. Ma l'agente all'interno dell'Aula ha visto Babbitt arrampicarsi sulla porta, forse per tentare di entrare dal varco, e ha fatto fuoco. Subito dopo la donna viene soccorsa e gli uomini della sicurezza chiedono l'immediato cessato il fuoco.
Il marito della vittima ha detto a un emittente californiana che Babbitt era una sostenitrice di Donald Trump, come testimoniano anche le foto che pubblicava sui social media con il cappellino rosso con la scritta MAGA (Make America Great Again), diffuso tra i fan del presidente uscente. Sui social media, Babbitt ha registrato video contro l'immigrazione ed espresso il suo sostegno all'idea di un muro di confine. I post fatti prima della sua morte rivelano che aveva rilanciato contenuti di QAnon, la teoria del complotto di estrema destra. All'inizio di settembre, aveva twittato una foto di una parata in barca di Trump a San Diego con indosso una maglietta che recita: "Siamo Q". Il tweet includeva anche l'hashtag "# WWG1WGA", un acronimo usato dai sostenitori della teoria complottista secondo cui Trump sta combattendo contro un gruppo di pedofili del "deep state". “Non so perché ha deciso di farlo”, ha detto la suocera di Babbitt a Fox News.