“Nessuno, nemmeno il presidente degli Stati Uniti, è al di sopra della nostra policy”, ha detto Sheryl Sandberg, numero due (o numero uno effettivo, come dicono alcuni) di Facebook che, a meno di una settimana dai disordini di Washington e a meno di una settimana dall’espulsione di Donald Trump da Facebook e Twitter, appare in pubblico all’evento #ReutersNext per rispondere alle domande che ronzano nella testa di tutti da giorni: “Può un’azienda privata zittire il presidente degli Stati Uniti?”; “può un’azienda privata decidere chi può parlare e chi no?”; e se sì, “perché gli estremisti non sono stati zittiti prima?”.
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