Dopo essere stata accusata per i respingimenti illegali nell'Egeo, ora l'agenzia dell'Ue è indagata da quella dell'anti frode. "Assumere ispettori per i diritti umani? Non siamo un servizio di assistenza ai bagnanti”, avrebbe detto il direttore esecutivo
Attorno al direttore di Frontex, Fabrice Leggeri, si stringono le maglie di un'indagine aperta dall'Unione europea in cui si intrecciano presunti casi di respingimenti illegali di migranti e altri illeciti. Se il mese scorso un'inchiesta giornalistica internazionale, guidata dallo Spiegel, aveva accusato Frontex di avere tenuto nascosti i respingimenti illegali dei migranti nel Mare Egeo, ora si apre un'altra partita. A svelarla è stato ancora una volta lo Spiegel, da sempre molto attento nei confronti di Leggeri: Olaf, un'altra agenzia dell'Ue che si occupa di indagini anti frode e corruzione, sta indagando su Frontex. La notizia è stata confermata da entrambe le agenzie ma, proprio perché le indagini sono ancora in corso, non si conoscono i dettagli. Olaf si occupa di monitorare che nella galassia di agenzie e istituzioni non si commettano illeciti che gravino sul bilancio comunitario. Secondo quanto è trapelato finora, al centro delle indagini ci sarebbe un presunto comportamento illecito imputabile allo stesso Leggeri. Lo scorso 7 dicembre, funzionari di Olaf hanno perquisito l'ufficio del direttore di Frontex, che ha il suo quartier generale a Varsavia, e del suo capo di gabinetto, Thibauld de La Haye Jousselin.
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