Affinché il messaggio arrivasse forte e chiaro a Laval, in Québec, sede della catena di minimarket aperti ventiquattro ore su ventiquattro Couche-Tard, Bruno Le Maire, ministro dell’Economia francese, lo ha detto non una, ma due volte di non essere “favorevole” all’acquisto del gigante della grande distribuzione Carrefour da parte dei canadesi. “In palio c’è la sovranità alimentare dei francesi, dunque, da questo punto di vista, non sono, a priori, favorevole a questa operazione”, ha dichiarato mercoledì su France 5. Le Maire ha spiegato che esiste “un decreto sul controllo degli investimenti stranieri in Francia che ci permette di dare o meno il nostro accordo a operazioni di questo tipo. E come ho detto, a priori, non sono favorevole a questa operazione. Anche il settore della distribuzione alimentare è stato inserito nei settori strategici”. Il ministro dell’Economia ha tenuto poi a ricordare che “Carrefour è il primo gruppo privato per occupazione, è un gruppo importante per la sicurezza alimentare francese e per il suo approvvigionamento. E con l’emergenza coronavirus abbiamo visto come questo comparto sia vitale, come sia importante la salvaguardia dei beni essenziali”.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE