Un'operazione militare nel nord del paese, ufficialmente per "ripristinare lo stato di diritto", sta assumendo sempre più i connotati della guerra civile fra due etnie rivali. E ci sono già prove di massacri
L’Etiopia ha un primo ministro premio Nobel per la pace 2019, eppure a migliaia scappano dal nord del paese, dal Tigrè, proprio per via di un’operazione militare voluta dallo stesso premier Abiy Ahmed Ali. Secondo l’Unchr che oltre confine, in Sudan, gestisce i campi di Tunaydbah e Um Rakuba a migliaia hanno attraversato il confine a piedi. Negli ultimi due mesi in circa 56 mila hanno lasciato il paese e in 220 mila sono dispersi internamente alla regione. Di cosa succede in Tigrè non se ne parla molto, perché sulla carta sarebbe soltanto “un’operazione di polizia”, ma è il tentativo (riuscito) del governo di Addis Abeba di derubricare la guerra a conflitto interno, la realtà è diversa.
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