L’Unione europea è di fronte a un dilemma, dopo l’ondata di tweet di leader delle istituzioni comunitarie e ministri degli Esteri seguita all’arresto domenica sera a Mosca di Alexei Navalny. Dopo le dichiarazioni di solidarietà e le richieste di rilascio immediato, i 27 ascolteranno finalmente l’appello lanciato dallo stesso oppositore russo e adotteranno sanzioni efficaci contro la cerchia del Cremlino? Perché la serie di misure restrittive imposta dall’Ue contro la Russia a seguito dell’avvelenamento con il Novichok di Navalny e, precedentemente, dell’attacco di Salisbury contro l’ex spia Sergei Skripal, finora si sono dimostrate inefficaci. Il problema lo aveva sollevato lo stesso Navalny in un’audizione al Parlamento europeo il 29 novembre. “Non ha senso sanzionare colonnelli o generali o gente che non viaggia e non ha case e conti bancari in Europa”.
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