“This is not who we are”, noi non siamo l'insurrezione, il disprezzo, il semigolpe, ha detto lo stesso Joe Biden commentando i fatti del Campidoglio, Ma allora che cos'è l'America? I primi passi della nuova Amministrazione e il desiderio di risolvere una tensione eterna (almeno non c'è più la deformazione Trump)
La pandemia in coppia con l’ultimo atto del trumpismo ci hanno tolto la gioia del giorno dell’inaugurazione, quell’eccitazione che sa di riti, di tradizioni, di commozione e goffaggine, perché il passato e il presente si ritrovano occhi negli occhi, e tutto luccica. L’inaugurazione è da sempre il momento della tregua, ci si passa il testimone civilmente, e un pochino di popolo americano applaude, festeggia, fa suo un pezzo di quella colonna della democrazia che è l’alternanza. Nel 2021, questa gioia va trovata nei ricordi e nella speranza per il futuro, perché la festa è un po’ vietata dalle regole anti Covid e un po’ dalla paura che la battaglia del Campidoglio del 6 gennaio possa ripetersi: le truppe sono il pubblico quasi esclusivo di questa festa e quasi quasi viene da rimpiangere la prima scaramuccia del mandato Trump, che ci fu per l’appunto nel giorno dell’inaugurazione, quando il neo entrato si offese perché i giornalisti dicevano che la sua folla era molto più piccola di quella che aveva celebrato Barack Obama. Ridevamo ancora quando ci fu quella polemica, poi abbiamo smesso di farlo – e ora anche una folla di dieci persone ci è vietata.
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