Ieri l’ex presidente Donald Trump tra gli ultimi atti del suo mandato ha anche annullato una regola importante che disciplina i rapporti tra la politica attiva e le lobby che lui stesso aveva voluto quattro anni fa. Nella prima settimana del suo governo, il 28 gennaio 2017, Trump firmò un ordine esecutivo per impedire alle persone che avevano lavorato nell’Amministrazione Obama di andare a lavorare come lobbisti per un periodo di cinque anni nello stesso settore di competenza di quando lavoravano per il governo: era, disse, parte della sua campagna per “prosciugare la palude”, quel misto di politica e affari che i suoi elettori consideravano uno dei problemi principali del paese. Il rapporto tra i due mondi contigui è un problema: appena fuori dall’Amministrazione, molti potrebbero sfruttare tutti i contatti e le conoscenze acquisite mentre occupavano posti di responsabilità per fare lobbismo con efficacia irresistibile se non ci fosse un minimo di regolamentazione. Prima di lui Obama aveva firmato un ordine esecutivo molto simile, che però bloccava le carriere per soltanto due anni e “non sono sufficienti” aveva commentato Trump. Ieri però ha cancellato la sua norma e di fatto ha consentito a tutti i funzionari che facevano parte della sua Amministrazione di andare a lavorare come lobbisti – a meno che Biden non decida di reimporre la stessa regola. Per ora il nuovo presidente degli Stati Uniti ha deciso che i suoi uomini non potranno andare a lavorare per le lobby, se lasceranno il governo, per tutta la durata della sua Amministrazione.
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