Obiettivo: "conservare e spiegare" i monumenti oggetti di dibattito. Il dito puntato contro i laburisti, che rispondono: "Pretesto per distogliere l'attenzione dalla disastrosa gestione della pandemia"
Una legge per proteggere le statue dalle “folle urlanti”: è la proposta avanzata dal ministro dell’Edilizia abitativa, delle comunità e del governo locale britannico, il conservatore Robert Jenrick, che ha annunciato una modifica alle disposizioni attuali per la tutela degli edifici culturali, inserendo fra questi anche monumenti e targhe “di secondo livello”. A scatenare l’urgenza sarebbe stata l’accondiscendenza dei laburisti nei confronti delle richieste di maggiore inclusione da parte dei cittadini: a giugno il sindaco di Londra Sadiq Khan ha annunciato la creazione di una commissione per garantire che statue, strade e piazze rispettino la diversity della città. Jenrick ha presentato ai cittadini britannici la sua proposta attraverso una lettera pubblicata sul Sunday Telegraph, con un titolo che lascia poco spazio a fraintendimenti: “We will save our history from woke militants”, dove “woke” fa riferimento all’espressione utilizzata dai movimenti per i diritti civili: “stay woke”, che invita a tenere gli occhi aperti di fronte alle discriminazioni razziali e all’ingiustizia sociale. Un richiamo alle manifestazioni del movimento Black Lives Matter e agli eventi di quest’estate a Bristol, che hanno portato all’abbattimento della statua dello schiavista Edward Colston.
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