Il governo catalano, con l’accordo di tutti i partiti tranne i socialisti, aveva appena posticipato a maggio le delicatissime elezioni regionali, ma ieri il Tribunale superiore di giustizia della Catalogna ha deciso di ricollocarle al 14 febbraio, data in cui erano originariamente previste. E’ una decisione provvisoria, che verrà confermata entro l’8 febbraio, quando gli elettori si staranno già infilando il cappotto per andare al seggio. Questa sentenza a metà è un altro contributo all’entropia permanente della politica catalana. Alle elezioni, e lo si sapeva, si arriva con i leader dei due principali partiti indipendentisti che sono uno in carcere e l’altro all’estero (in esilio o contumace, comunque assente). Ma non basta.
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