Non tutti condividono l’approccio duro della Merkel e c’è chi, come la Grecia, ha voglia di riaprire per riattivare il turismo
A un anno dal primo caso di coronavirus ufficialmente identificato in Europa, nella città francese di Bordeaux il 24 gennaio 2020, la grande paura delle varianti più contagiose sta spingendo l’Unione europea verso nuovi lockdown e la chiusura della libera circolazione delle persone. Questa è l’indicazione che è arrivata dal vertice dei capi di stato e di governo in teleconferenza giovedì. “I leader hanno preso nota della gravità della situazione”, ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel: “Le frontiere devono restare aperte per assicurare il funzionamento del mercato interno, incluso il flusso di beni e servizi essenziali”. Ma “misure per limitare i viaggi non essenziali possono essere necessarie”, ha annunciato Michel. La retorica sulle frontiere che restano aperte non deve ingannare: vale per le merci, ma per le persone sarà un’eccezione.
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