A leggere l’intervista che Wolfgang Schäuble ha rilasciato al Financial Times e alla Repubblica, la prima reazione non può che essere di profondo rammarico. Non ce ne voglia Angela Merkel verso la quale va tutto il nostro apprezzamento per la svolta che è riuscita a imprimere alla politica europea. Ma è un peccato che colui il quale doveva diventare cancelliere al suo posto, non sia il candidato per la successione. Sia detto non per svalutare la Kanzlerin, ma per guardare nella giusta luce l’uomo che, come ministro delle finanze, era diventato il falco per antonomasia, lo stregone dell’austerità, il fanatico persecutore della Grecia e dell’Italia, bersaglio di un vero linciaggio ideologico. Oggi dallo scranno prestigioso di presidente del Bundestag, Schäuble getta uno sguardo acuto su quel che succede in Europa e su che cosa potrebbe accadere nel prossimo futuro, senza dimenticare l’Italia, naturalmente.
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