Il principe lodato da Renzi per il "neo rinascimento" sta cambiando il volto dell'Arabia Saudita, ma i resoconti raccontano di torture ed esecuzioni, di condizioni di vita misere e schiacciate dalla paura. Senza dimenticare l’uccisione di Kashoggi
Non c’entra nulla, è una pura coincidenza, tuttavia appena Matteo Renzi è rientrato da Riad, Luigi Di Maio, nella sua veste di ministro degli Esteri ancora in carica, ha firmato un provvedimento che blocca la vendita di armi all’Arabia Saudita e agli Emirati. La decisione non è certo improvvisa, nasce da un lavoro parlamentare coordinato da Pd e 5 Stelle, che ha prodotto una risoluzione a quattro mani presentata lo scorso dicembre. Ed è in linea con l’Amministrazione Biden che mercoledì ha sospeso le forniture che alimentano la guerra nello Yemen. Così nessuno potrà dire che sia Renzi “l’amico americano” nonostante l’affondo contro il Conte bis sia partito dalla delega sui servizi segreti. È solo un caso, d’accordo, anche se il sottosegretario Manlio Di Stefano gira il coltello nella piaga: “Bloccata una vergogna lasciataci in eredità da Matteo Renzi ai tempi del suo mandato da premier”.
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