Sergei Smirnov è un giornalista, direttore del sito Mediazona, e la sua storia è da leggere con attenzione per capire quanto l’erosione della democrazia in Russia vada ben oltre il caso di Alexei Navalny. Smirnov è stato arrestato mentre passeggiava per Mosca con suo figlio, il 30 gennaio scorso. E’ stato accusato di aver partecipato alle manifestazioni non autorizzate del 23 gennaio, giorno in cui i russi sono scesi nelle strade delle principali città contro il Cremlino e per chiedere la liberazione di Navalny. Smirnov però quel giorno non era a manifestare, anzi, come potevano dimostrare i suoi colleghi, non era neppure in strada a seguire le proteste. Era in redazione. Per condannare Smirnov bisognava trovare altri pretesti. Per questo è spuntato fuori un tweet, anzi un retweet: il giornalista aveva condiviso un post che rideva della somiglianza tra lui e un cantante punk, Dmitri Spirin. Nella foto però il cantante esprimeva il suo sostegno a Navalny e indicava il giorno e l’ora della protesta. La giustizia russa quindi ha compiuto un volo molto ardito e Smirnov è stato condannato, con l’accusa di aver incitato alla protesta, a 25 giorni di carcere. Ma in quale carcere?
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