Il processo di impeachment a Donald Trump inizierà il 9 febbraio: per raggiungere la maggioranza dei due terzi, necessaria per un verdetto di colpevolezza, gli occhi sono puntati sul senatore del Kentucky,
Dopo una preparazione meno affrettata di quello che poteva sembrare all’indomani dell’assalto a Capitol Hill, il processo di impeachment a Donald Trump inizierà il 9 febbraio. Il Partito repubblicano non è il monolite che sembrava fino alle scorse presidenziali, ma non è nemmeno libero dalla morsa trumpiana. Cinque senatori sostengono l’accusa di “incitamento all’insurrezione”, che in politica era stata usata l’ultima volta contro gli ex confederati negli anni Sessanta del XIX secolo. Ma anche in questo caso, non sarebbero sufficienti a raggiungere la maggioranza dei due terzi necessari per un verdetto di colpevolezza. Si guarda quindi al leader dei senatori repubblicani Mitch McConnell, che dopo il 6 gennaio ha mostrato di ritenere colpevole il presidente. Per aver “nutrito di bugie una folla inferocita” assieme ai “suoi alleati”. Ma secondo chi conosce bene McConnell, non bisogna farsi illusioni.
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