L’Alto rappresentante per la politica estera, Josep Borrell, è andato a Mosca con una doppia missione: dimostrare che l’Unione europea fa sul serio su Alexei Navalny e offrire al contempo a Vladimir Putin un reset delle relazioni dopo sette anni di gelo seguito all’annessione della Crimea e al sostegno ai separatisti nell’est dell’Ucraina. Oggi Borrell torna da Mosca con il peggior risultato di tutti: aver minato la sua autorità personale e quella dell’Ue, dopo essersi fatto umiliare durante la conferenza stampa con il ministro degli Esteri, Sergei Lavrov. “L’Ue è un partner inaffidabile”, ha detto ieri Lavorv affianco a Borrell, al termine di una lunga tirata con cui ha accusato l’Ue di violare i diritti umani e i princìpi democratici, di reprimere i manifestanti antigovernativi peggio della Russia, di aver mentito sulle prove dell’avvelenamento di Navalny, di ingerenza negli affari interni di altri paesi e di interventi militari opportunistici all’estero.
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