Ciudadanos, che da anni erode al centro l’elettorato socialista, andrà molto male e aggraverà la sua crisi. La sottomarca catalana di Podemos avrà un risultato modesto. A destra, il Partito popolare, che sta affrontando un nuovo tifone giudiziario, e i sovranisti di Vox tenteranno di farsi del male fino all’ultimo voto
Come tutti, anche il premier spagnolo Pedro Sánchez arriva alle importanti elezioni catalane di dopodomani un po’ alla bell’e meglio. E non solo perché in Spagna la gestione della pandemia finisce per piallare ogni altra priorità. Ma anche perché il contesto catalano continua a essere un enorme pasticcio, in cui domenica si giocheranno in tre il primo posto nelle urne: il Partito socialista del premier Sánchez e due movimenti indipendentisti, Esquerra republicana (il cui leader, Oriol Junqueras, è in prigione) e Junts (il cui leader, Carles Puigdemont, è rifugiato all’estero).
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