Roma. La storia di Klubrádió, l’emittente radiofonica ungherese che ha per simbolo una zebra e che da sabato non trasmetterà più, va ripercorsa lentamente. Andando indietro nel tempo, basta fermarsi al 2012, si scopre che il governo nazionalista di Viktor Orbán aveva tolto alla radio la licenza per trasmettere in tutta la nazione e Klubrádió trasmetteva ormai soltanto nella capitale Budapest. Adesso il governo ha deciso di non rinnovare più nessun tipo di licenza perché Klubrádió avrebbe violato “ripetutamente” la legge sulla registrazione e per due volte ha portato i documenti in ritardo. Questa è la ragione ufficiale, ma Klubrádió è anche un’emittente che da Budapest, giovane roccaforte dell’opposizione, ospita spesso voci critiche nei confronti del primo ministro Orbán. La battaglia contro il pluralismo di Fidesz, il partito che governa l’Ungheria dal 2010, è iniziata da anni, ma soltanto nell’ultimo periodo ha destato attenzione. L’opposizione, fino a poco tempo fa sparpagliata e di poco peso, ha reagito in ritardo, così come l’Unione europea, e un pezzettino alla volta, Orbán è riuscito a rendere difficilissima la vita dei media che non la pensavano come lui.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE