L’indagine che ha svelato l'attacco circola in modo molto meno fragoroso rispetto ad altri lavori di inchiesta non governativa, come quelli di Bellingcat che ci ha svelato le bugie dei servizi segreti di Vladimir Putin, perché nella percezione internazionale Modi non si colloca ancora tra i democratici illiberali
Un gruppo di attivisti in India è da più di due anni in prigione: è accusato di aver progettato un colpo di stato contro il governo di Narendra Modi, con l’aiuto del Partito comunista maoista. Il più conosciuto degli appartenenti al “commando”, come lo definiscono i filogovernativi, è Rona Wilson, attivista e scrittore di quasi cinquant’anni che da anni si batte per la liberazione dei prigionieri politici e denuncia la deriva illiberale del governo. Lui sarebbe la mente dei cinque, lui avrebbe fatto un piano per assassinare Modi “in un incidente in stile Rajiv Gandhi”, l’ex premier indiano ucciso nel 1991 in un attentato delle Tigri tamil. (Peduzzi segue a pagina quattro)
Le prove? Una serie di documenti e lettere ritrovate nel computer portatile di Wilson in seguito a una perquisizione a casa sua fatta poco prima dell’arresto.
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