I vertici dell'emittente di Praga, da otto mesi appannaggio dell'amministrazione Trump, torneranno sotto l'ala progressista sulla spinta di Joe Biden. Per la preoccupazione di Putin e delle dittature orientali
Il prossimo 16 febbraio, un altro mattone della ricostruzione americana verrà rimesso al suo posto: Jamie Fly tornerà alla guida di Radio Free Europe/Radio Liberty (Rfe/Rl). Nel 2019, era diventato il ceo dell’emittente simbolo della libertà di stampa, ma nel giugno del 2020, Michael Pack, il documentarista conservatore, amico di Steve Bannon, scelto da Donald Trump come capo della U.S. Agency for Global Media, l’ha rimosso dal suo incarico. Tra le prime cose chieste da Joe Biden c’erano le dimissioni di Pack, ampiamente criticato per la gestione della compagnia che ha rischiato di diventare un altro megafono del trumpismo. “La nuova amministrazione ha chiesto che lasci il mio posto”, si legge nel comunicato di addio dell’ex ceo. “In questi mesi, ho cercato di aiutare l’agenzia a condividere la storia dell’America con il mondo in modo obiettivo e senza pregiudizi”, ha commentato. Ma le critiche collezionate, raccontano un’altra storia.
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