I razzi lanciati contro l'aeroporto di Erbil in Iraq
Colpita una base della coalizione. Un contractor è morto e ci sono cinque feriti
Ieri sera c'è stato un attacco in Iraq. Sono stati lanciati quattordici razzi e tre di questi hanno colpito la zona dell'aeroporto di Erbil, nel Kurdistan iracheno. Un razzo è caduto in una zona residenziale vicino a una base militare che ospita truppe della coalizione a guida americana. Un "contractor straniero (non americano)" è morto, ha scritto su Twitter il portavoce della coalizione, Wayne Marotto. Sono rimasti feriti altri cinque contractor civili e un soldato americano. Secondo i media locali non sono coinvolti i soldati italiani presenti nella base militare vicino all'aeroporto di Erbil.
L'attacco è stato rivendicato da un gruppo che si fa chiamare Awliyaa al Dam o "Guardiani del Sangue", hanno detto all'Afp funzionari della sicurezza americani e iracheni, secondo cui si tratterebbe di uno di una serie di gruppi di facciata che nascondono fazioni filo-iraniane tra cui Kataib Hezbollah (letteralmente le "Brigate del partito di Dio") e Asaib Ahl al Haq (la "Lega dei giusti"). La televisione curda Rudaw dice che i razzi sono stati lanciati dal distretto di Hamdaniya, vicino a Mosul. Il segretario di stato americano Antony Blinken ha chiesto un'indagine sull'attacco e ha promesso di "chiederne conto ai responsabili".
Nel dicembre 2019, dopo un attacco simile a quello di ieri ma contro una base a Kirkuk, l'allora presidente americano Donald Trump ordinò raid contro Kataib Hezbollah, ritenuto responsabile. I sostenitori di Kataib Hezbollah presero d'assalto l'ambasciata americana a Baghdad. Da Washington arrivò poi l'ordine di uccidere il generale iraniano delle forze al Quds, Qassem Suleimani.