Ci sarà un ambasciatore a Berlino? Anche due, a leggere le scelte recenti prima di Giuseppe Conte e poi di Mario Draghi. Il nuovo presidente del Consiglio ha appena nominato l’ormai ex ambasciatore italiano a Berlino, Luigi Mattiolo, quale proprio consigliere diplomatico. Nell’agosto del 2018, Conte aveva fatto lo stesso con l’allora rappresentante italiano in Germania, Piero Benassi, che lasciò l’imponente cancelleria italiana completata nel 1938 per trasferirsi a Palazzo Chigi. Caduto il governo Conte, Mario Draghi giura al Quirinale e poi “strappa” Mattiolo da Berlino. Viene dunque da chiedersi perché a Roma non si cerchino super consiglieri alla Farnesina ma all’ombra della Porta di Brandeburgo. E’ presto detto: a Berlino si mandano i diplomatici più esperti e sempre a Berlino si approfondiscono i dossier più importanti. Che si tratti di Brexit, coesione europea, reti energetiche, o dei rapporti con la Russia o con l’altra sponda dell’Atlantico, le carte vengono smazzate sotto gli occhi attenti della Germania. In una specie di circolo diplomatico virtuoso, gli ambasciatori più preparati finiscono a Berlino, dove diventano ancora più competenti.
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