Il debutto di Biden in Europa. La diretta dalla Conferenza di Monaco

Il punto di vista americano sulle relazioni transatlantiche nell'intervento del presidente degli Stati Uniti 

L'Unione europea è pronta per Joe Biden? Oggi il presidente americano parteciperà al suo primo summit virtuale del G7 e pronuncerà il suo primo discorso sulle relazioni transatlantiche alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco.

 

Alleanza delle democrazie, nuova guerra fredda con la Cina, risposta al revanscismo della Russia: oltre al consenso sul facile tema della pandemia e delle vaccinazioni, questi dovrebbero essere i temi su cui punterà Biden. Ma come ha spiegato questa mattina David Carretta nella sua newsletter Europa Ore 7, Angela Merkel, Emmanuel Macron, Ursula von der Leyen e Charles Michel non sembrano pronti a scegliere da che parte stare. La cancelliera tedesca e il presidente francese rimangono ancorati ai loro interessi economici o alle loro idee strategiche. Che sia sulla Cina o sulla Russia, un'alleanza tra Unione europea e Stati Uniti è più difficile di quanto possa apparire a prima vista.



Nelle relazioni con Biden l'Ue ha “identificato le sue priorità: ripresa economica, lotta al cambiamento climatico, cooperazione su questioni digitali e Organizzazione mondiale del commercio (Wto)”, ci ha spiegato un funzionario europeo, che ha partecipato alla preparazione del G7 e della Conferenza di Monaco. Cina e Russia non rientrano tra i temi che l'Ue vuole mettere in agenda. L'appello del consigliere alla Sicurezza Naionale, Jake Sullivan, di non firmare l'accordo sugli investimenti con la Cina non è stato ascoltato. “L'accordo con la Cina è parte dell'autonomia strategica dell'Ue”, ci ha risposto il funzionario europeo: “Pensiamo che l'Europa debba essere in grado di avere i suoi accordi”. Il messaggio a Biden di Charles Michel sulla Cina sarà questo: “Pensiamo che dobbiamo dialogare con la Cina e non solo parlare della Cina”.



Sulla Russia sono le divisioni interne ai 27 ad avere un impatto su una possibile cooperazione con Biden. Dopo l'umiliazione subita a Mosca il 5 febbraio da Josep Borrell, i ministri degli Esteri dell'Ue chiederanno all'Alto rappresentante di preparare nuove sanzioni contro Mosca. Polonia e paesi Baltici vorrebbero colpire duro: fermare il completamento del gasdotto Nord Stream 2 e inserire gli oligarchi vicini a Vladimir Putin nella lista nera dell'Ue. Ma la Germania frena su sanzioni efficaci. Merkel non è pronta a rinunciare a Nord Stream 2. E sulle misure restrittive vuole limitarle ai funzionari russi direttamente legati al caso di Alexei Navalny. Come spiega il Foglio in un editoriale, Berlino ritiene che la Russia non abbia interesse a rompere con l'Ue perché altrimenti sarebbe costretta a aumentare la sua dipendenza dalla Cina diventando un partner junior. Ma, come dimostra il fiasco di Borrell a Mosca, è una scommessa rischiosa per la Germania e per tutta l'Ue.

 


Macron ha anticipato il G7 e il discorso di Biden a Monaco con una lunga intervista al Financial Times. Tra sovranità europea e autonomia strategica, nemmeno il presidente francese sembra disponibile a un'alleanza con gli Usa per contrarre Cina e Russia. Macron ha espresso il suo sostegno per il “multilateralismo che produce risultati”. Il presidente francese vuole “una nuova zona di cooperazione con la Cina" e immagina di resettare la Wto come modo “per pacificare le relazioni” con Pechino. Sulla Russia Macron ha spiegato che occorre dialogare e smettere “di combattere contro un'ideologia (il comunismo, ndr) o un'organizzazione (il Patto di Varsavia) che non esiste più, con una logica geopolitica che non esiste più e che ha continuato a dividere l'Europa”. Peccato che Putin abbia una visione strategica esattamente opposta a quella di Macron.