Il leader della rivoluzione di velluto ha denunciato il tentativo di colpo di stato da parte dei militari, che hanno chiesto le sue dimissioni. Ha chiesto ai sostenitori di scendere in piazza, dove le due anime della nazione si sono guardate negli occhi
Da una parte i suoi sostenitori, dall’altra l’opposizione. Per Nikol Pashinyan, primo ministro dell’Armenia, la giornata è iniziata con la denuncia di un tentativo di colpo di stato ed è terminata con lo sforzo di riportare la calma per le strade di Erevan. Con un comunicato, le alte cariche dell’esercito hanno chiesto le dimissioni del primo ministro: “Il premier e il suo governo non sono più in grado di prendere le giuste decisioni per il popolo armeno”. Pashinyan ha risposto licenziando il capo di stato maggiore Onik Gasparian, ha invitato i suoi sostenitori a scendere in piazza contro “il colpo di stato”, e in piazza è arrivato anche lui con il megafono in mano a giurare che non se ne andrà per una richiesta dell’esercito, ma per la volontà dei suoi cittadini.
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