Esclusiva
Ecco quanti vaccini ha esportato l'Unione europea
Da febbraio sono state accettate 249 richieste di esportazione verso 31 paesi per un totale di 34.090.287 dosi. Il Regno Unito è in cima alla classifica con 9.106.162 dosi
La Commissione di Ursula von der Leyen ha presentato agli ambasciatori dei 27 i dati sulle esportazioni dell'Ue dall'introduzione del meccanismo di controllo delle esportazioni a fine gennaio. Gli Stati Uniti sono all'ottavo posto con 953.723 dosi
Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha aperto un nuovo fronte di conflitto con il Regno Unito, dopo aver accusato il governo di Boris Johnson di applicare “un divieto totale” all'esportazione di vaccini. “Totalmente falso”, ha risposto il ministro britannico degli Esteri, Dominic Raab, facendo convocare il capo-delegazione dell'Ue a Londra. Ma i numeri raccontano una storia diversa, quella di un divieto di fatto. Da oltreManica non sono arrivate dosi in Europa. Per contro, nel solo mese di febbraio, l'Ue ha esportato circa 9 milioni di vaccini nel Regno Unito.
Michel ha sentito il dovere di intervenire per rispondere alle critiche piovute da Londra e altre parti del mondo per la decisione dell'Italia, con il sostegno della Commissione, di vietare l'esportazione di 250 mila dosi destinate all'Australia. "Sono scioccato quando sento le accuse di nazionalismo vaccinale contro l'Ue", ha detto Michel: "I fatti non mentono. Il Regno Unito e gli Usa hanno imposto un divieto totale sulle esportazioni di vaccini o componenti di vaccini prodotti sul loro territorio”. All'inizio della pandemia, Londra ha instaurato un regime di divieto di esportazione di alcuni medicinali e principi attivi, ma che non colpisce direttamente i vaccini contro il Covid. Il governo Johnson ha approfittato dell'errore di Michel per soffiare sul fuoco delle tensioni provocate dalla Brexit. Raab ha scritto una lettera all'Ue per dire che "il governo britannico non ha bloccato l'esportazione di una sola dose di vaccino Covid-19 o di componenti vaccinali". Poi ha fatto convocare al ministero degli Esteri il capo-delegazione dell'Ue a Londra, malgrado il fatto che non abbia voluto riconoscere il suo status di ambasciatore (in realtà ieri è andato un funzionario di grado più basso). L'atmosfera è surriscaldata anche a Bruxelles. “Basta darci lezioni Raab e mostraci i dati sull'esportazione di vaccini in Europa o altrove”, ha risposto il presidente del gruppo del Ppe al Parlamento europeo, Manfred Weber.
In una riunione la Commissione di Ursula von der Leyen ha presentato agli ambasciatori dei 27 i dati sulle esportazioni dell'Ue dall'introduzione del meccanismo di controllo delle esportazioni a fine gennaio. Complessivamente, tenendo conto di Covax, Israele, i Balcani e le dosi consegnate prima di febbraio, i vaccini esportati sono più di 55 milioni. Da febbraio sono state accettate 249 richieste di esportazione verso 31 paesi per un totale di 34.090.287 dosi. Il Regno Unito è in cima alla classifica con 9.106.162 dosi, seguito da Canada (3,9 milioni), Messico (2,7 milioni), Giappone (2,7 milioni), Arabia Saudita (1,4 milioni) e Hong Kong (1,3 milioni). Gli Stati Uniti sono all'ottavo posto con 953.723 dosi. Il documento – che il Foglio ha potuto consultare – non fa distinzioni tra le società farmaceutiche (in gran parte si tratta di Pfizer-BioNTech) e non include i dati prima di febbraio (quando AstraZeneca avrebbe esportato dosi verso il Regno Unito) o i paesi non coperti dal meccanismo di controllo delle esportazioni (i paesi poveri con Covax, i Balcani e Israele). Michel ha ricordato che “gran parte delle dosi con cui Israele ha lanciato il suo programma di vaccinazione di massa era stata inviata dal Belgio". Una sola richiesta di esportazione è stata rigettata, quella dall'Italia all'Australia di AstraZeneca. Otto sono in attesa di via libera. Fonti della Commissione sottolineano che con Pfizer-BioNTech non ci sono problemi di autorizzazioni perché ha consegnato le 65 milioni di dosi che aveva promesso nell'accordo di acquisto anticipato. La stessa Commissione ha annunciato un'intesa con Pfizer-BioNTech per fornire 4 milioni di dosi aggiuntive – 532 mila per l'Italia – nella seconda metà di marzo.
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