Elezioni del nord
Quanto è liberale il voto in Olanda. Rutte verso il quarto mandato
I primi exit polls confermano il primato del premier olandese liberal-conservatore. La sorpresa è il D66, partito liberale di sinistra. La sconfitta degli anti Europa
Si sono chiusi i seggi nei Paesi Bassi e il partito del primo ministro uscente è in vantaggio. La vittoria del premier era prevista, ma adesso la prima difficoltà sarà formare una coalizione con cui governare
Mark Rutte, primo ministro olandese dal 2010, va verso il suo quarto mandato. Secondo i primi exit poll il suo Partito per la libertà e la democrazia (Vvd) avrebbe 35 seggi su 150, due in più rispetto all’ultimo voto del 2017. Un grandissimo risultato lo avrebbe raggiunto, se le proiezioni sono confermate, il D66, il partito liberale di sinistra che guadagna otto seggi rispetto al 2017, ne avrebbe così 27 e supererebbe il solito, grande terrore delle elezioni olandesi (e di Rutte stesso): l’estrema destra di Geert Wilders. Il suo Partito per la libertà (Pvv) perde tre seggi, ed è passato dal 20 al 17. Ma il Forum per la democrazia, altro partito simil Wilders, che pareva finito e schiacciato dagli scandali, recupera i seggi persi dal Pvv, e arriva a 7 in totale.
Gli ultimi compagni di coalizione di Rutte, i cristiano democratici della Cda hanno perso molto, cinque seggi: ne avrebbero così 14.
Il successo di Mr Normal, come è stato ribattezzato dal sito di notizie europee Politico, non era in discussione: ora l'exploit del D66 potrebbe rendere meno laboriosa anche la formazione del governo, solitamente lunga.
In attesa del risultato definitivo e di capire i colori della futura coalizione olandese, qualche lettura per approfondire:
"Se domani sera uscirà effettivamente vincitore, Rutte si sarà meritato il soprannome di Teflon. All'Aia ha governato prima con il sostegno esterno di Wilders, poi in grande coalizione con i laburisti e infine in una coalizione liberal-conservatrice. Nessuno scandalo è riuscito ad abbatterlo definitivamente". Dalla newsletter Europa Ore 7 curata da David Carretta del 16 marzo (ci si iscrive qui):
"Rutte, anche lui, è un leader pragmatico, senza ideologia, ha preso il suo partito e lo ha trasformato come conveniva, l’ha messo un po’ più a destra o più a sinistra a seconda delle circostanze, e questo ha conferito agli olandesi una sicurezza: Rutte sarà sempre come i Paesi Bassi hanno bisogno che sia". Dall’analisi comparata del voto tedesco dello scorso fine settimana e di quello olandese di Micol Flammini.
“In Olanda si vota con una matita rossa e il governo ha fatto sapere che a ogni elettore dovrà essere garantito l’uso di una matita sanificata o nuova. Rotterdam, Amsterdam e l’Aia hanno detto che preferiscono la seconda opzione, ma lo scoglio più grande sembra trovare dei posti in cui votare in sicurezza”. Come è stato organizzare il voto durante la pandemia.
Dalle piazze ai palazzi