Biden dice alla Merkel: basta Nord Stream 2
Nel suo primo viaggio a Bruxelles, il segretario di stato americano Blinken ha smontato l’assunto della cancelliera tedesca, in base al quale la costruzione del gasdotto sarebbe solo un progetto commerciale
Il segretario di stato americano, Antony Blinken, ieri ha chiesto alla Germania di abbandonare il completamento di Nord Stream 2, usando il suo primo viaggio a Bruxelles per avvertire gli europei sulle scelte che hanno di fronte. Donald Trump se n’è andato, Joe Biden vuole restaurare l’alleanza transatlantica per far fronte alla minaccia dell’autoritarismo, e dunque la posizione dell’America è sempre la stessa. “Il presidente Biden è stato molto chiaro nel dire che crede che il gasdotto sia una cattiva idea, cattiva per l’Europa e cattiva per gli Stati Uniti”, ha detto Blinken prima di un incontro con il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas. Nord Stream 2 “è in contraddizione con gli obiettivi di sicurezza energetica dell’Unione europea e ha il potenziale di minare gli interessi dell’Ucraina, della Polonia e di altri partner e alleati”. Blinken ha ricordato anche “la legge americana che richiede sanzioni per le imprese che stanno completando il gasdotto”.
Il segretario di stato ha smontato l’assunto della cancelliera Angela Merkel in base al quale Nord Stream 2 deve andare avanti perché è solo un progetto commerciale. Il contenzioso riguarda il cuore della dottrina Merkel su Russia e Cina: promuovere gli interessi economici tedeschi separandoli dalle più ampie implicazioni geopolitiche. In un anno elettorale che porterà all’uscita di scena di Merkel, il dilemma Nord Stream 2 mette anche in luce lo smarrimento della Cdu-Csu, incapace di scegliere tra le lobby dell’industria tedesca e l’alleanza occidentale. L’avvelenamento di Alexei Navalny aveva fatto vacillare le certezze di Merkel su Nord Stream 2. A ottobre la cancelliera non aveva escluso l’abbandono. Ma l’elezione di Armin Laschet alla testa della Cdu ha portato a un ritorno allo status quo ante Navalny. “Fare del moralismo per sentirsi meglio non è politica estera”, ha detto il nuovo leader della Cdu alla Reuters a inizio febbraio a proposito di Nord Stream 2. “Per 50 anni, anche nei momenti aggressivi della Guerra fredda, la Germania ha comprato gas dall’Unione Sovietica e ora dalla Russia. Il governo tedesco sta seguendo la strada giusta”, ha spiegato Laschet.
L’ossessione tedesca per la Russia ha origini storiche profonde e tocca entrambi i partiti che hanno governato nel dopo guerra. Anche i socialdemocratici della Spd sono ferventi sostenitori di Nord Stream 2. Il loro ultimo cancelliere, Gerhard Schröder, è presidente di Nord Stream e di Rosneft. Il presidente della Repubblica, il socialdemocratico Frank-Walter Steinmeier, si è spinto a giustificare il gasdotto come una compensazione per i 20 milioni di sovietici morti nella Seconda guerra mondiale. Un eventuale ingresso dei Verdi al governo potrebbe cambiare i parametri su Nord Stream 2. Gli ecologisti hanno messo nel loro programma l’abbandono del gasdotto. Ma l’ossessione russa va oltre e si riflette su altri dossier come i vaccini. Il ministro della Sanità, Jens Spahn della Cdu, il presidente della Baviera, Markus Söder della Csu, il sindaco di Berlino, Michael Müller della Spd, si sono detti favorevoli all’acquisto di Sputnik V. Le esitazioni russe di Merkel, sottoposta alle pressioni interne della maggioranza, condizionano l’agenda europea. La discussione tra i leader al Vertice europeo di domani, che doveva definire gli orientamenti strategici per le relazioni future con Mosca, è stata rinviata. L’Ue invia segnali contraddittori su Sputnik V. Eppure la scelta che Blinken chiede alla Germania di fare sulla Russia – e di conseguenza all’Ue – è solo un anticipo di quella più complicata che dovrà fare sulla Cina. Per questo il presidente Joe Biden ha detto che si collegherà da remoto al vertice. Ieri Blinken ha detto che la Nato deve concentrarsi “su alcune delle sfide che la Cina pone all’ordine basato sulle regole”. Lunedì il rappresentante permanente americano presso la Nato, Douglas Jones, ha spiegato che “gli Stati Uniti vedono la relazione con la Cina come il più importante test geopolitico del XXI secolo e le azioni cinesi hanno anche un impatto sulla sicurezza euro-atlantica”. In una nuova guerra fredda, i non allineati stanno dall’altra parte.