cosa succede in olanda
Da oggi Mark Rutte è più fragile
Il primo ministro olandese è sopravvissuto a una mozione di sfiducia ma è stato colpito da una di censura che ha ricevuto ampio sostegno dai partiti della sua coalizione. Dopo oltre dieci anni il leader del partito liberale VVD traballa
Anche un premier Teflon rischia di essere ammaccato. E' quello che è accaduto ieri a Mark Rutte nei Paesi Bassi, in una giornata surreale al parlamento, che si è conclusa in piena notte con il primo ministro di un governo dimissionario, il cui partito ha appena vinto le elezioni, che è sopravvissuto a una mozione di sfiducia, ma è stato colpito da una mozione di censura. Rutte può ancora sperare di guidare il suo quarto governo di coalizione, dopo dieci anni al potere che gli sono valsi il soprannome di “Teflon”. Ma le trattative per formare una maggioranza saranno più difficili dopo la censura di ieri, con Rutte che appare decisamente indebolito nei confronti dei suoi partner attuali e futuri. Ricapitoliamo.
Il governo di Rutte si era dimesso a gennaio, a due mesi dalla scadenza naturale della legislatura, dopo un grave scandalo sulla richiesta di rimborso dei sussidi a famiglie di origine straniera. Tra le personalità che avevano denunciato con più forza lo scandalo c'era un parlamentare del partito cristiano-democratico della Cda, alleato con Rutte al governo, Pieter Omtzigt, molto popolare perché considerato indipendente grazie alle sue critiche all'esecutivo. Il 17 marzo il partito liberale VVD di Rutte ha vinto le elezioni: un successo personale del primo ministro uscente, che è alla testa del paese da oltre dieci anni e ha saputo fermare diverse ondate populiste e marginalizzare la sinistra tradizionale. Dopo le elezioni sono stati nominati due mediatori. La scorsa settimana una delle due mediatrici è stata testa positiva al Covid-19 e mentre lasciava una riunione sono stati fotografati alcuni appunti degli incontri con i rappresentanti dei partiti. Su un foglio c'era il nome di Pieter Omtzigit e l'annotazione "in un altro posto". La nomina di Omtzigit al governo porterebbe alle sue dimissioni da deputato. Il che equivale a mettere a tacere le sue critiche.
Il problema per Rutte è scoppiato la scorsa settimana quando alcuni giornalisti gli hanno chiesto se avesse discusso con i mediatori un incarico per Omtzigit. Rutte aveva negato in modo seccato. Ma ieri è stato costretto a correggersi. In una telefonata alle 7h30 del mattino, qualcuno (lui non ha voluto rivelare il nome della talpa) gli ha ricordato che nelle discussioni con i mediatori era stato lui a suggerire un incarico per Omtzigit. A quel punto è scoppiato un casino. I leader dei partiti dell'opposizione, ma anche quelli della maggioranza o dei candidati a entrare nella prossima coalizione, hanno accusato Rutte di mentire. Lui ha risposto che non ricordava di aver parlato di Omtzigit (“non ricordo è una delle sue scuse preferite). Ed è iniziato un dibattito parlamentare infinito, più simile a un processo in tribunale che a una discussione in un'aula della Camera, con interrogatori e testimoni, dirette alla televisione, alla radio e sui siti internet, migliaia di commenti sui social, in attesa del voto su una mozione di sfiducia preparata dal leader populista Geert Wilders.
La Cda rischiava di votare contro Rutte, così come i liberali di sinistra dei D66, gli altri vincitori delle elezioni del 17 marzo. Sarebbe stata la fine per il premier “Teflon”. Alle due del mattino Rutte ha preso la parola e si è scusato con tutti e in particolare con Omtzigit. A quel punto è intervenuta la leader dei D66, Sigrid Kaag, che ha detto che la sua fiducia in Rutte è gravemente danneggiata. Kaag ha poi annunciato che avrebbe presentato una mozione di censura (ma non di sfiducia) insieme alla Cda (che era sull'orlo dell'implosione). Alla Tweede kamer (la Camera dei deputati) la mozione di censura ha ricevuto ampio sostegno dagli partiti della coalizione Rutte (D66, ChristenUnie e Cda), nonché dall'intera opposizione. La mozione di sfiducia non è stata approvata. Rutte è sopravvissuto. Ma Teflon non è indistruttibile.