editoriali
Truppe russe a un passo dall'Ue
Putin telefona a tutti per dire: gli ucraini ci provocano. Casa Bianca in allerta
Le truppe russe si stanno concentrando in un campo militare a Voronezh, a 250 chilometri questa volta non dal confine con una delle due repubbliche separatiste del Donbass, ma da un confine controllato da Kiev. A riportarlo è il Conflict Intelligence Team che tuttavia sostiene che questo dispiegamento potrebbe essere uno sforzo per aumentare la pressione sull’Ucraina e sugli Stati Uniti più che per iniziare una massiccia operazione militare contro Kiev. E’ dalla scorsa settimana che Mosca ha iniziato ad ammassare truppe e mezzi lungo il confine e il timore è che sia l’inizio di uno scontro diretto in Ucraina, dove dal 2014 va avanti una guerra costante che ha causato circa quattordicimila morti fra le truppe regolari di Kiev e le milizie filorusse di Donetsk e Lugansk.
Anche gli Stati Uniti sono molto preoccupati e non smettono di monitorare la situazione e di seguire la crescita del dispiegamento di forze russe. L’Ucraina vorrebbe che gli americani garantissero un impegno concreto. Kiev vorrebbe anche che la Nato iniziasse a discutere sul serio il suo ingresso nell’Alleanza, così da sentirsi più protetta e sicura. Sono dello stesso avviso i paesi baltici che cercano di sponsorizzare le richieste ucraine, ma la Nato non ritiene che Kiev sia pronta. Le riforme militari che le sono state chieste nel 2014 non sono mai arrivate.
Dalla Russia hanno risposto che il sostegno della Nato non può garantire maggiore sicurezza a Kiev e che l’aiuto logistico arrivato finora preoccupa molto il Cremlino. Ma ad allarmare sono soprattutto le parole di Putin che ha detto in una telefonata giovedì alla cancelliera tedesca, Angela Merkel, e ieri al presidente turco Erdogan – oggi il capo di stato ucraino Zelensky è in Turchia – di essere molto preoccupato per le provocazioni di Kiev. Putin sta aumentando la tensione e mentre concentra tutta l’attenzione sulle truppe ammassate all’esterno, nel Donbass i soldati continuano a morire, la regione diventa sempre più povera e la guerra è qui, a un passo dal cuore dell’Europa.