In Sud America

Chi ha ucciso Jesús Santrich?

L'omicidio di un capo delle Farc mostra la guerra in corso sul confine tra Venezuela e Colombia, terra di nessuno occupata da guerriglieri, ex guerriglieri, trafficanti di droga, soldati ed ex soldati. Sono almeno cinque le ipotesi sui killer

Maurizio Stefanini

Seuxis Pausias Hernández Solarte alias Jesús Santrich, capo delle Farc che era tornato alla macchia dopo essere diventato deputato, è morto in un conflitto a fuoco lunedì in territorio venezuelano nella Sierra de Perijá, il ramo più a nord della Cordigliera delle Ande

Di sicuro c’è solo che è stato ucciso. Seuxis Pausias Hernández Solarte alias Jesús Santrich, capo delle Farc che era tornato alla macchia dopo essere diventato deputato, è morto in un conflitto a fuoco lunedì in territorio venezuelano nella Sierra de Perijá, il ramo più a nord della Cordigliera delle Ande.

Sono almeno cinque le ipotesi sui possibili responsabili.

Classe 1967, inconfondibile per la kefiah palestinese e gli occhiali neri con cui nascondeva gli occhi accecati da una malattia neurodegenativa, appassionato di sax (si era esibito nel video della sua ultima intervista), figlio di un appassionato di filosofia che gli aveva dato il nome di due pittori greci, guerrigliero dal 1991 dopo l’omicidio dell’amico cui prese l’alias. Membro della delegazione che aveva firmato gli accordi di pace del 2016, in base a quell’intesa aveva avuto uno dei seggi riservati alle Farc. Ma il 9 aprile 2018 era stato arrestato per narcotraffico, su richiesta di un tribunale americano. Liberato a maggio dalla Corte Suprema di Giustizia "per mancanza di prove”, ad agosto era tornato alla lotta armata, esibendosi in video assieme a Iván Márquez: altro leader delle Farc - Ep Segunda Marquetalia.

Fuerza Alternativa Revolucionaria del Común, nuovo nome delle Farc legali, lo aveva espulso. Le Farc - Ep Segunda Marquetalia avevano risposto cercando di assassinare Rodrigo Londoño Echeverri “Timochenko”: il leader delle Farc legali.

I “dissidenti” avevano parlato di non compimento degli accordi di pace, ed erano stati accusati di narcotraffico, e di farsi strumentalizzare da Nicolas Maduro, presidente venezuelano, per destabilizzare Iván Duque, il presidente della Colombia che appoggia Juan Guaidó, il principale oppositore del regime venezuelano. E in effetti Segunda Marquetalia ha trovato subito asilo in territorio venezuelano.

Ma dal 21 marzo, improvvisamente, militari venezuelani e Farc hanno iniziato a spararsi addosso, nello stato di Apure: una prateria vasta, ventosa e spopolata che il fiume omonimo separa dalla Colombia. Una zona tradizionalmente di allevamento estensivo tipo cowboy, e ora invece strategica per i flussi di coca e coltan.

Iván Márquez ha manifestato appoggio a Maduro. Miguel Botache Santillana, alias Gentil Duarte, comandante delle Farc che si stanno affrontando con i militari venezuelani, il 18 aprile ilo ha accusato di essere in combutta con loro.

Insomma, ormai di Farc ce ne sono tre. Il Decimo Fronte delle Farc, che già stava là infischiandosene della pace e faceva traffici con alcuni settori del regime venezuelano, si sarebbe trovato scavalcato dai nuovi venuti, interessati a traffici con altri settori.

Almeno 5.000 cittadini venezuelani sono fuggiti in Colombia: i militari di Caracas sono stati accusati non solo di compire violenze, ma anche di ammazzare civili per farli passare per guerriglieri. Oltre una trentina sarebbero stati i morti: 9 delle Farc e 20 militari, più tre dispersi. E a 21 arrestati delle Farc, o presunti tali, corrispondono 8 militari che invece sono prigionieri dei guerriglieri. “I nostri soldati venezuelani, nel compimento del loro dovere stanno venendo assassinati e sequestrati dalla dissidenza delle Farc nel nostro territorio”, denuncia Guaidó via Telegram. “La dittatura di Maduro deve assumersi la responsabilità del il disastro che ha generato, permettendo la violazione della nostra sovranità”.

A sua volta Felipe González parla di “stato fallito” che “non controlla più il suo territorio”.

La morte di Santrich, però, è avvenuta in un altro scenario, nello stato di Zulia. E intanto che Maduro ha questa rogna anche Duque ha i suoi problemi, per la protesta che va avanti contro il suo tentativo di riforma tributaria. Secondo un comunicato della dissidenza, sarebbero stati soldati colombiani arrivati in elicottero, e che gli avrebbero pure tagliato il mignolo per verificare l’identità. Il governo di Bogotá smentisce.

 

Ipotesi numero due: è stato ucciso dalla Guardia Nazionale venezuelana.

 

Ipotesi numero tre, fatta da fonti vicine all’Esercito venezuelano: il suo accampamento è stato attaccato da “mercenari” interessati alla taglia americana di 10 milioni di dollari.

 

Ipotesi numero quattro, fatta dai Servizi colombiani: è stato attaccato da Gentil Duarte. 

 

Ipotesi numero cinque, che pure circola a Caracas: Gentil Duarte è colui che ha dato le coordinate di dove Santrich si trovava. Fundaredes, ong che ha fatto filtrare la maggior parte delle informazioni sul conflitto di Apure, aggiunge che assieme a Santrich sarebbero stati uccisi altri 14 guerriglieri. La sua scorta personale è stata sterminata.

 

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