Terrorista anti vax
In Belgio un veterano delle forze speciali vuole uccidere virologi, mezzo paese lo cerca e c'è chi lo celebra
Jurgen Conings è un istruttore militare del Belgio di 46 anni che teneva corsi di tiro ai cecchini, dopo una carriera nelle forze speciali del suo paese e alcuni periodi in servizio in Iraq e in Afghanistan. Un metro e ottanta, calvo, in forma. A gennaio le autorità belghe hanno scoperto che Conings assieme a un centinaio di altri militari aveva simpatie di estrema destra e che poteva essere pericoloso. Lo hanno degradato di due livelli, da istruttore ad assistente, e lui ha continuato a lavorare per l’esercito e a mantenere l’accesso a un’armeria. Lunedì 17 maggio Conings ha scritto sui social una serie di minacce di morte contro il virologo star del Belgio, Marc Van Ranst, e contro “i collaborazionisti” del governo belga. Il giorno dopo la polizia è andata a casa sua, non lo ha trovato, c’era un suo messaggio nella quale oltre a minacce contro virologi di fama l’uomo dichiarava anche che avrebbe fatto qualcosa “che avrebbe cambiato per sempre la società”. Dall’armeria della base dove lavorava mancano una pistola calibro 5,7 millimetri, una mitraglietta P-90 sempre in calibro 5,7 millimetri, un giubbotto antiproiettile e quattro razzi per bazooka. Due giorni dopo le autorità hanno chiarito che i razzi per bazooka sono soltanto una versione per esercitazione e non sono letali come munizioni vere ma facevano comunque parte del piano dell’uomo.
A quel punto il governo aveva già deciso di prendere sul serio le minacce di morte, ma il veterano è riuscito a sparire con un trucco che ha fatto perdere giorni preziosi a tutto lo schieramento di forze che sta tentando di trovarlo. Ha parcheggiato l’auto con i razzi in vista vicino al parco nazionale di Hoge Kempen, l’auto è stata notata e come conseguenza naturale le attenzioni della forze di sicurezza si sono concentrate sul parco. E’ cominciata una battuta di caccia all’uomo alla quale hanno partecipato centinaia di militari, incluse forze speciali arrivate dalla Germania e dai Paesi Bassi. Per colpa della professione dell’uomo, i militari e la polizia hanno proceduto con cautela e lentezza perché temevano di finire in un’imboscata.
Anche in Belgio, come in molti altri paesi, esiste un assortimento di fanatici anti vax, attivisti di estrema destra e vittime di complottismi che coltiva fantasie politiche perverse e vede la pandemia da Covid-19 come una messinscena che porta all’instaurazione di un regime dittatoriale. Per anni l’area ideologica anti vax e complottista è stata considerata una frangia innocua per mattoidi, fino a quando non si è constatato che è un’incubatrice di violenza politica e ospita – o forse è sfruttata da – molti elementi della destra estrema. In Italia a maggio due bresciani sono stati arrestati per terrorismo perché hanno lanciato bottiglie incendiarie contro un centro vaccinale. Negli Stati Uniti l’antivaccinismo è uno dei tanti affluenti che portano volontari al movimento rivoltoso che il 6 gennaio ha fatto irruzione al Congresso per impiccare politici considerati, anche in questo caso, “collaborazionisti”. Il dottor Anthony Fauci, consigliere della Casa Bianca nella lotta alla pandemia, era finito sotto scorta dopo che l’allora presidente Trump aveva alluso a lui con ostilità davanti ai suoi sostenitori.
Dopo una settimana di ricerche infruttuose, la polizia belga adesso crede che l’auto lasciata vicino al parco nazionale sia stata uno stratagemma per guadagnare tempo e ha il problema di capire chi sono i possibili bersagli di Conings. Considerato che, come abbiamo visto, l’amalgama ideologico contiene un po’ di tutto, il veterano potrebbe colpire il virologo Van Ranst e altri scienziati, oppure centri musulmani, oppure politici. Ci sono centinaia di segnalazioni di suoi avvistamenti, ma la polizia sospetta che alcune potrebbero essere tentativi di depistaggio. Conings ha raccolto un seguito entusiasta sui social, che tifa per lui (e forse lo appoggia in concreto?). Una settimana fa c’è stata una manifestazione a suo favore con circa duecentocinquanta persone, molte appartenenti alla destra estrema. Poi su Facebook è nato un gruppo di sostegno che aveva raggiunto cinquantamila follower prima di essere chiuso due giorni fa. E’ una violazione della libertà di pensiero? Oppure è una misura giusta di contenimento contro un fanatico che da un momento all’altro potrebbe uccidere persone e non ha bisogno di incoraggiamento?
Daniele Raineri
Cosa c'è in gioco